Etna
[Testo di "Etna"]
[Strofa]
Etna, la terra che trema, che si piega
Che si piaga, che si spacca nel buio ed annega
In un torrente di pietra incandescente, un paese
Che assiste senza poter fare niente, la bava del gigante
Che cinquanta bocche vomitano; invade lentamente
Le strade, le case, le piazze, distrugge le viti
Sognate, sperate sudate
E costruite dall'orgoglio della gente
Dal popolo emigrante
Volato come un nugolo di foglie oltre il mare
Distante, alla volta di terre lontane
Pionieri disperati di un infame passato di fame
Condannati ad un esilio volontario
Per sbarcare il lunario, pur di avere un salario
Irrisorio accettarono di esser deportati
Come bestie verso un sogno illusorio
L'America, ostile e famelica
Respinse ai propri margini quest'orda barbarica
Di figli miserabili del "nord del Nord Africa"
In cerca di un futuro e costretti alla diaspora
Naufraghi in balia di una realtà che li rifiuta
Aggrappati ad un relitto d'ideale che li aiuta
A resistere, a non mollare
La terra che hanno lasciato e su cui vogliono ritornare
La terra di fuoco in mezzo al Mare, di delusioni amare
Contesa con dolore e con amore al Monte
Immerso nella bruna, vittime dell'ira
Di Montezuma