Primo atto
Mi sveglio a dodici anni
Ed a stento riesco ad alzarmi
Guardo allo specchio
Ho la faccia che è piena di tagli
Il sangue mi cola e sembra che danzi
Mi sento un eroe
Ho la vita davanti
"È facile essere grandi
Andare a letto
E con il sorriso svegliarsi"
Passa un anno, ora sono per l'80 d'inchiostro
Ho sempre scritto durante teatro
Lì nelle le pause, fisso al mio posto
Scrivere mi porta in un nuovo mondo
In 'sto album un po' ti ci porto
La luce blu qua in sottofondo
Lo schermo acceso, forse un po' sporco
Devo scegliere il mio nome d'arte
E allora a caso io penso a Kosmo
Poi ci ripenso, capisco che VAIN
È perfetto, lo voglio a ogni costo
Alcuni mi chiamano UNICO (unico)
Non mi piace, ma non giudico (giudico)
Tanto sono uno stupido (stupido)
L'ho messo io in modo ludico (ludico)
Sai che questa vita cade se non serve a niente
E nessuno la sorregge se non lo fai tu
Io sono partito senza seguire la corrente
Ormai la fame è più grande, ne voglio di più
La mia vita è un gioco di parole
È come se fossero la mia prole
Scrivo da quando sono nato
E vivo l'astinenza: il mio corpo le vuole
Sono un pazzo, forse
Yes of course
Se non lo capisci te lo dico pure in morse
Mi dite che vado troppo veloce
Ma io non vi ascolto e vado come un Corsair (nonsense)
Vivo nel dubbio
In un labirinto fatto da Vitruvio
I muri son fragili, quasi di carta
Ma se li sfioro mi taglio un po' tutto
Sono distrutto
Con l'altro lato io ci faccio brutto
E rimane di stucco
Si è fatto tardi
Ho finito la quarta
Mo' me ne vado
Scusate il disturbo
Sai che questa vita cade se non serve a niente
E nessuno la sorregge se non lo fai tu
Io sono partito senza seguire la corrente
Ormai la fame è più grande, ne voglio di più
Sai che questa vita cade se non serve a niente
E nessuno la sorregge se non lo fai tu
Io sono partito senza seguire la corrente
Ormai la fame è più grande, ne voglio di più
