Descrittura (feat. DJ TryCatch)
Chiamami come vuoi non mi interessa manco il nome
Ogni pezzo è un pezzo di me, ma tu chiamalo se vuoi canzone
Un centimetro più vicino a te, e un minuto di rap
Sono sessanta secondi di introspezione
Guarda chi ha la voce per urlare e invece canta
Chi ha la testa per pensare e invece guarda
Calma. La rabbia. Che ho
MC mandarino mi presento ai contest con un litro e mezzo di flow
Non darmi colpe, prenditi le tue che poi ne erediti
Non darmi meriti basta crederci
Vuoi applausi? Chiedili!
Ti sembro calmo? Ti sembro calmo?
Cazzo, ma mi hai visto quando canto?
Mai assunto droghe, neanche l'ottimismo
L'unione fa la mente ma il caos ci rende unici
E non puoi ridurlo ad algoritmo, urlo segui il ritmo!
Scriversi addosso non serve, non sempre, che il sempre
È troppo lungo e il tempo di leggerlo tutto, è già settembre
In ogni apertura verso la scrittura
Intorno vedo te, sento te, e me ritrovo
E se mi spinge a scrivere è buono, da mangiare
Quello che cucini lo puoi bruciare e buttare
È un buon metodo per imparare pessimo per insegnare
E lo puoi fare solo se non hai fame
Non posso essere la chiave di lettura
Sono una serratura da cui sbirciare il mondo
Non è un fine, non è un inizio
Ho solo il vizio di andare fino in fondo, fino in fondo
Non si de-scrive tutto, per questo scrivo
Tentativo di rendere specchio il mio riflesso
Nell'universo da cui prendo in prestito parole
Così grande il lampo così piccolo il lampone
Se mi esprimo in versi divento un poeta o una bestia?
Prendere posizione, pretendere di scegliere
Con parole a volte non abbastanza
Nascondon la sostanza, e si possono pure fraintendere
Ogni riga in bilico col peso delle notti
Sul filo dei giorni, sfogli fogli che si accendono
Ma non scaldano e se te li scordi
Non cercare di illuminare l'interno dei volti
Scivola fuori da ogni assoluto, il contenuto
Imbevuto di bozze per un tatuaggio al cuore
Punto e virgola croce, l'interiore diventa esteriore
Eppure sembra altro visto da quaggiù
Sprofondando dall'alto dei miei pensieri
Come se mi regalassi
Relegando ogni mio pianto ad un impianto rimpiango
Di averlo serbato per qualcun altro che non fossi tu