Occhi Coltelli

Pilar, Bungaro

L’amore è un intruso tra la terra e il cielo
Come a volte un sospiro, una distrazione
Cosa importa se piove, se domani c’è il sole
Marzo non ha mai avuto molto pudore

C’è un silenzio che pesa, che non ha frasi fatte
Perché ancora ha da dire e non vuole capire
Cosa resta del nostro indirizzo distratto
Senza un nome di partenza, nessuna residenza

In un posto lontano ci vedremo tornare
In un posto lontano ci vedremo restare
Sarà un limbo bianco accecato di sale
Dove poterci dire che l’abbraccio non muore

Dove mi dirai, dove mi farai
Dove saremo vicini, finalmente presenti
Le tue mani grandi, i miei pensieri scalzi
Dove avremo soltanto bisogno di essere noi

Ora cosa mi resta di una notte di marzo
Di un futuro mancato?
Dei tuoi occhi coltelli?
Di un’impossibile ricreazione?
Di un reggiseno sul termosifone?

Della porta del tuo cuore
Di una chiave che non apre
Di quest’osso senza carne
Senza un cane che lo morda
Di un incastro abbandonato
Per un calcolo sbagliato
Per miracoli di corte e uscite secondarie

In un posto lontano ci vedremo tornare
In un posto lontano che ci lasci sognare
Sarà un limbo bianco accecato di sale
Dove poterci dire che l’abbraccio non muore

Dove mi dirai, dove mi farai
Dove saremo vicini, finalmente presenti
Le tue mani grandi, i miei pensieri scalzi
Dove avremo soltanto bisogno di...
...non rimandare mai i baci che ora mi darai

Ora che non è più tempo
Ora che non è più tempo
Che non è più

Dove mi dirai, dove mi farai
Dove saremo vicini, finalmente presenti
Le tue mani grandi, i miei pensieri scalzi
Dove avremo soltanto bisogno di essere noi

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