Un Uomo e Una Valigia
Una valigia accanto,
rossi di pianto son gli occhi tuoi.
Sole, lassù
brilli più che mai.
Negli occhi avevo una grande città,
nel cuore i sogni di questa età.
Ad aspettarmi:
la verità.
Le ruote del treno cantavano,
insieme a me ripetevano:
Amore torno,
amore, ritorno da te.
Giorni di nebbia
passati col vuoto nel cuore.
Lettere amare,
mi sento morire, amore.
Vedi che va sempre male
e devi sperare.
Come è difficile piangere
e intanto cantare.
Poi d'improvviso
un miracolo,
tante persone mi applaudono,
i fari sul palco si accendono.
Sopra il giornale un'immagine,
io che sorrido da piccolo.
Il mondo è mio,
posso prenderlo.
Non ho più il tempo di scriverti
ma non temere, non piangere,
amore torno,
amore, ritorno da te.
Anche gli applausi si spengono,
tenersi a galla
è difficile,
tutti gli amici spariscono.
Un giorno arriva una lettera.
Chi vuole bene
sa attendere:
"Torna se hai ancora bisogno di me".
Le ruote del treno che cantano
insieme e me ti ripetono:
Amore torno,
amore, ritorno da te.
Alla stazione dapprima
io vedo mia madre.
C'è accanto un uomo che sembra
un pò stanco: mio padre.
Cerco con gli occhi qualcuno
e non vedo nessuno.
Sono in ritardo forse anche
per chieder perdono.
Dietro di me sento correre,
vedo un sorriso, due lacrime
e le tue braccia mi stringono.
Come sei bella, sei un angelo!
Come sei bella, sei un angelo!
Come sei cara, sei un angelo!
Io sto ridendo e piangendo con te!
Io sto ridendo e piangendo con te!