Psicodissea
Buio pesto dentro a queste notti
Cammini a testa china, quanto te ne fotti
Di chi ti circonda, tranquillo tanto sono tutti stronzi
Sono tutti pronti per fare i conti contro i tuoi visi bronci
Ma te ne freghi, sai che sei scaltro
"Non rompetemi il cazzo, c'ho in testa ben altro"
Combatto demoni da quando son nato
Sembro intero ma mi son sempre fatto in quattro
Ho un nodo in gola
L'ansia mi divora
Cerco di star calmo
Ma ho paura
3-4 attacchi in mezz'ora
Inizio a sentir caldo
Tutto è andato male finora
E andrà male ancora
E ancora, e ancora
Finché la testa cederà, il me tranquillo svanisce
Il mio cervello che si inceppa e inizia a pippare strisce
Di agitazione fatta in polvere, così scende giù meglio
E sa che sarò tranquillo finché non esce il peggio
Il peggio di me, un mostro sadico
Malato da day one fino al giorno nel baratro
Appena arriva l'alter ego entro sempre in panico
Perché so che è il mostro che si ciba del mio animo
La mia realtà è distorta
Morta e risorta, in modo pessimo
Ma non importa, ho dubbi di ogni sorta
È un concetto criptico
Io questo panico no, non lo sopporto
Sto provando ogni tipo di emozione tranne il conforto
Mi confronto col mio essere
Gli dico di non perdere
L'obiettivo è smettere
e non diventare cenere
che vola in cielo, verso un posto migliore
Perdendomi in nubi fatte di ogni colore
(Ἄνδρα μοι ἔννεπε, Μοῦσα, πολύτροπον, ὃς μάλα πολλὰ
πλάγχθη, ἐπεὶ Τροίης ἱερὸν πτολίεθρον ἔπερσε
πολλῶν δ' ἀνθρώπων ἴδεν ἄστεα καὶ νόον ἔγνω
πολλὰ δ' ὅ γ' ἐν πόντῳ πάθεν ἄλγεα ὃν κατὰ θυμόν
ἀρνύμενος ἥν τε ψυχὴν καὶ νόστον ἑταίρων)
E se cerco di scappare la mia mente è già invasa
Solo nebbia all'orizzonte scura, copre la strada
C'è una voce che mi chiama per tornare a casa
Si fa piccolo ogni suono dissolto nell'aria
Alzo gli occhi, cerco calma, sono circondata
Dai pensieri che si annidano su ogni vetrata
Che mi fissano con occhi rossi come magma
Se mi giro poi spariscono come un fantasma
E ho paura di restare sola
Ma nel buio la paura è che qualcosa si muova
Limiti spaccati come vetri tra le lenzuola
Che non fai in tempo a fermarti che si ferisci ancora
Il respiro ferma un attimo la caduta nel baratro
Poi ricomincia il panico e la folla mi calpesta
Io corro in direzione opposta a un nugolo di anime
Pensieri accartocciati come cartapesta
Ma si spegne la luce, rimangono solo impronte
Solo echi, squarci di parole che mi chiaman forte
"Fai un respiro"
Ma non riesco più a pensare ai
Suoni opachi sotto a un mare dove rischio di annegare
Tra le onde che si alzano, un faro che si spegne
Il suono, più leggero, si fa simile al niente
Non ho forze per nuotare dove nulla è trasparente (No)
Mi farò trasportare trasportare dalla corrente