La casa
La casa aveva diecimila scalini
Mille anni e più di cento bambini
La casa aveva certamente due porte
Una in faccia al sole
E l'altra che ci pioveva sempre forte
E in ogni stanza c'era più di un letto
Per gli amori belli e quelli da non dire
E certamente c'era un tetto rosso
E muri bianchi per starci a ridosso
E muri bianchi per starci a ridosso
E anime ad andare e a venire
Era un gran bel camminare
Gente che doveva lavorare
Alla fermata delle sette
Sotto i cappotti e sopra le biciclette
C'era la scala che saliva al terrazzo
Quaranta metri di vicinanza al cielo
Per vedere le stelle d'agosto
Che ci sembravano un velo
Che sembrano comunque un velo
Ci fu una donna che scrisse a qualcuno
Io non ti voglio e non ti voglio più per niente
Lui rotolò giù dal cielo sbagliato di marzo
Quel suo amore già comunque morente
Quel suo amore già comunque morente
C'era un uomo che non ci aveva pensato ancora
E c'ero io che non avevo capito niente
Ma sapevamo che non era tardi
Per tutti e due così
Ugualmente
E avevamo poche canzoni
Ma duravano tutto il giorno
Gli facevamo fare andata e ritorno
Facevano andata e ritorno
Facevano andata e ritorno
La casa aveva diecimila scalini
Mille anni e non so più quanti bambini
Bambini e operai tutti dentro al portone
Aspettiamo che spiova signor padrone
Aspettiamo che spiova signor padrone
Aspettiamo che spiova signore
Noi aspettiamo che spiova